domenica 19 aprile 2009

Il Giornale 8.sett.09 Principessa di Svevia rivuole Castel del Monte

Svevia(Kreisfrenews)


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GiornaleMartedì 8 settembre 2009Chi èL’infaticabile dal sangue bluManila AlfanoL’ariaditempestanelcomu-nediAndrial’avevanogiàfiuta-ta un paio di giorni fa. La princi-pessa Yasmin Aprile VonHohenstaufen, diretta discen-dente di Federico II, «erede e ti-tolare legittima dell’antico Re-gno di Sicilia» stava tornando.Della nobildonna ne avevanogià sentito parlare. Lei è la stes-sa che rivendica una parenteladirettamente con Gesù. L’ob-biettivo, questa volta è la ricon-quista del Castel del Monte, co-struito dal suo antico parente,l’imperatoreFedericoII,nelXI-IIsecolodove,sempresecondoYasmin, sarebbero custoditi iresti di Gesù. Così ad Andriaquando è arrivato il telegram-madellaprincipessanessunosiè scomposto più di tanto. Nem-meno il sindaco, VincenzoZaccaro. «Fosse la primavolta.Manonsonol’unicoad aver ricevuto posta,racconta Zaccaro». L’al-tro telegramma arrivasultavolodelProcura-tore della Repubbli-cadiAndria.Lanobi-ldonnaèdetermina-ta: «Castel del Monte è instato di estremo degrado, nechiedo quindi la restituzione».La battaglia è aperta. La princi-pessarivuoleilsuomanieroelopretendepermotivipiùcheno-bili che spiega lei stessa: «Deca-duto per l’incuria a simbolo distuporedell’ignominia,saràde-stinatoaonfalosdellasapienza,scienza, centro della pace e dia-logotraipopoli,nonchèpolodieccellenza ricerche energie al-ternative contro il cancro». Manonso-lo. È semprela Von Hohenstau-f e nche spiega: «Il Castello reclamalamobilitazionedeiGrandiSag-gi e paradossalmente l’appelloagliintellettuali,aglispiritielet-ti, scienziati e poeti, artisti, mi-stici...».IlsindacoZaccarointan-to allarga le braccia e sbuffa: «Cirisiamo». C’è una vecchia cono-scenza tra i due. Senza simpa-tia. «Per quanto demenziale ap-paia la richiesta, non è con meche la signora deve parlare. Ilcastello non è di Andria ma del-lo Stato. Quindi se la principes-salorivuole,siprepariaripaga-realloStatoelaSovrintendenzadituttoildenaroinvestitoperlamanutenzione del momentoche è un bene dell’Unesco».Il castello federiciano e le suepertinenze infatti furono acqui-state dallo Stato italiano nel1876 per venticinquemila liredal Duca Carafa di Andria. «Almassimo la signora - sottolineail sindaco - dovrebbe scrivere alministro Bondi». Una vecchiarugginequellatrailprimocitta-dino e la nobile, costellata datantipiccolilitigi.«Miricordoso-prattutto di quella causa cheaveva intentato contro la Fiat.All’epoca - spiega il primo citta-dino - la signora voleva un rim-borsomiliardarioperchénessu-nogliavevachiestoilpermessodi utilizzare l’immagine del ca-stello che appariva per un se-condonellapubblicitàdiun’au-to». E poi? «Ovviamente la per-se. Pensavamo di essercene li-berati ma ecco che ora torna al-lacarica».Mailsindacononsem-bra il solo ad aver avuto proble-mi con la principessa. Il presi-dente della Fondazione Federi-coIIHohenstaufendiIesi,pren-de subito le distanze e assicura:«Io con la principessa non honienteincomune.Abbiamoliti-gato tempo fa, ha minac-ciato di farmi causa».Poi, in tarda serata lasvolta. Arriva la letteradella principessa che daMontecarlo spiega: «L’esi-genzadeltelegrammaalco-muneeradoverosadalpun-todivistadellacomunicazio-ne immediata, in quanto tem-pestiva notifica di ricognizio-ne storico. Il degrado emersodai media era una ferita viva,perché da anni ho mobilitatoenergieperincludereCasteldelMonte quale patrimonio del-l’umanità».Insommaunarichie-sta del tutto legittima. Tantoche poi la nobildonna ci tiene aprecisare:«Alcunarivendicazio-ne monarchica vi è in tale ge-sto!». Parola di principessa.«Avendo appreso dell’estremodegradodiCasteldelMontealpun-to che è stato escluso anche dai be-nefici, rischiando di essere esclusoanche dai siti patrimonio dell’uma-nità Unesco, ai sensi autotutela diun patrimonio dinastico reliquia-rio monastico di valenza graalicadella santa progenie sicena svevasucuinonvigeusocapioneinquan-to bene monastico reliquiario im-prescrittibile ed irrinunciabile, in-vano inserito per volontà della le-gittima erede nel patrimonio Une-sco, essendo decaduto per l’incu-ria a simbolo di stupore dell’igno-minia, si intima il Comune di An-dria e la regione a restituzione conmessa in mora, hic et nunc del ca-strum e pertineneze alla legittimaerede di Federico II e Isabella d’In-ghilterra,ilcuicognomeèneicerti-ficatianagraficiestoriciAprileVonHohenstaufen Puoti ovvero Avrilde Saint Genis Staufer d’Anjou Bu-ren Hohenstaufen, onde la legitti-ma erede restituisca l’agalmonia eil palinsesto di calice del Graal, si-gillo della sacra scienza destinan-dolo quale onfalos della sapienza,scienza, centro della pace e dialo-gotraipopolinonchépolodieccel-lenza ricerca energia alternative econtro il cancro. Per una memoriadel futuro, essendo il castello pervolontà di Federico II scrigno dellereliquie di Cristo da noi ereditate».In fedePrincipessa YasmineAprile Von Hohenstaufen(Fondazione Hohenstaufen)INFLUENZA AC’è il rischio del contagio: niente bacio a San GennaroNeanche il cardinale Sepe si avvicinerà alla teca con il sangue del patrono di Napoli. La curia: «Motivi igienici e sanitari»La principessa Ira Yasmin Aprile vonHohenstaufen Puoti ha un nome lungo, ecomposito, almeno quanto il curriculumche mette in evidenza un albero genealogi-co di quelli che fanno sobbalzare: la princi-pessasipresentainfatticomeultimadiscen-dentediFedericoIIdiSveviaeIsabellad’In-ghilterra. Ma non solo. Perché della princi-pessa tutto si può dire, tranne che si sia rin-chiusainuncastelloagodersiilpropriosan-gue blu in panciolle. Lo sterminato curri-culum pubblicato sul blog a lei dedicato ri-portaesperienzeincampogiornalistico,cul-turale, umanistico, internazionale e mana-geriale. Si legge: addetta stampa di ministe-ri italiani, general manager del Reader’s Di-gest,«scienziata,epistemologa,allievadiLa-can, psicopedagoga e semiologa». E ancora:«Ha espletato delicatissime funzioni per lasicurezzaeperlaCia».E,comesenonbastas-se, «ha tenuto seminari presso le più presti-giose accademie e università».POLEMICHE INTERNAZIONALILa principessa di Sveviarivuole Castel del Monte«L’Italia non lo sa curare»La discendente di Federico II denuncia il degrado del monumentoe ne pretende la restituzione: «Lì ci sono le reliquie di Gesù Cristo»MANIEROCarmine SpadaforaNapoli I fedeli non potranno baciareledueampollecheconservanoilSan-guediSanGennaro,inoccasionedel-la festa del Santo Patrono di Napoli edellaCampania.Ilprodigiodelloscio-glimento (eventuale) del sangue delSanto, è atteso per il prossimo 19 set-tembre, nel Duomo di Napoli. L'inibi-zione al bacio alle reliquie dell’amatoSan Gennaro sembra caricata di mag-giorisignificati,consideratalaconco-mitanzadeicasidifebbresuina,verifi-catisi a Napoli negli ultimi dieci gior-ni. In realtà, i devoti al Santo Patrono,da ormai sei anni, non poggiano piùlelorolabbrasulleampolline,permo-tivi che, almeno in parte, non hannonienteachevedereconquestioniatti-nenti a eventuali contagi di malattieinfettive. Nel 2003, infatti, quando fudeciso di proibire il bacio alla teca diinfezioni in giro non ce n’erano.Fa chiarezza l'abate della Deputa-zione della Real Cappella del Tesorodi San Gennaro, don Vincenzo DeGregorio. «L'influenza A non c'entraniente con la decisione di non far ba-ciare le ampolle ai fedeli. Dopo ognimiracolo, sono centinaia i napoletanima, anche i cattolici provenienti daaltriluoghidelPaese,chevorrebberobaciare il sangue del Santo. Se esau-dissimotutti,itempisiallargherebbe-ro a dismisura».Considerato il forte clima di preoc-cupazione che si sta vivendo a Napo-li, a seguito dei casi di influenza A (unuomoèmortomalavittimaeraaffettada almeno altre tre gravi patologie),l'abate don Vincenzo De Gregorio e ilvice presidente don Fabio Alberinidei Principi di Cimitile, hanno decisoal termine di un breve colloquio tele-fonico, di proseguire non solo sullastrada dell’inibizione al bacio ai fede-li ma, anche alle autorità che tradizio-nalmente, partecipano al rito delloscioglimento del sangue. A questopunto, appare ormai scontato che ilbacio,permotiviigienico-sanitari,sa-ràproibitopersempre.«Ripeto,lade-cisione non è stata dettata dal proble-ma della influenza A ma da motivi dipraticità e anche igienico-sanitari ge-nerici», spiega don Vincenzo De Gre-gorio.Le migliaia di cattolici che assisto-no al prodigio, possono, invece a ri-chiesta, ottenere che le ampollinevengano poggiate sul loro capo in se-gno di benedizione. Un rito sicura-mente più rapido spiega l'abate chedirige la Deputazione da 9 anni.Eintantobacioproibitissimoanchenel liceo romano Newton, per evitareil rischio del contagio. La notizia ver-rà comunicata ai ragazzi e alle ragaz-ze dello Scientifico ma, anche ai lorogenitori, nel corso di un incontro chesi terrà nell'aula magna dell’istituto.Dunque, per evitare implicazioni sa-nitarie, saranno vietate effusioni nel-leauleeneicorridoi.Peradessol'uni-corischiodicontagioèquellochean-che altre scuole italiane e, magari an-chenegliambientidilavoro,saràproi-bitoincollareleproprielabbraaquel-ledell'amatoodell’amataepuredegliamici.carminespadafora@libero.itCastel del Monte èun edificio del XIIIsecolo costruitodall’imperatoreFederi-co II in Puglia, nell’at-tuale frazione omoni-ma del comune di An-dria, vicino a Santa Ma-ria del Monte.Il castello è situato suuna collina della cate-nadelleMurgeocciden-tali.Èstatoinseritonell'elenco dei monumentinazionali italiani nel1936 e in quello dei pa-trimoni dell'umanitàdell'Unesco nel 1996.Ora l’erede di FedericoII, laprincipessaYasmin Aprile VonHohenstaufen, attra-verso un telegramma,chiede la restituzionedel castello. Il manierofu acquistato dallo Sta-to italiano nel 1876 alcosto di 25 mila lireIL SINDACO «Ma lasignora ha sbagliatoindirizzo, è del demaniodello Stato»


Fondazione

Avril de l'Enclos -Kreisfruher, Weiblinghen )

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